La Grande Odyssèe 


La Grande Odyssèe è una competizione di sleddog che si svolge annualmente nel mese di gennaio tra le Alpi della Francia e Svizzera. Coinvolgendo nella sua organizzazione oltre 1000 persone, questa competizione è nata nel 2005, anche se non ha ancora  il “carisma” dell’Iditaroad e della Yukon Quest che si svolgono in Alaska, la gara Europea dei cani da slitta è considerata  una delle più dure al Mondo per la topografia delle montagne attraversate. 
La Grande Odyssèe rappresenta non solo un avvenimento sportivo, ma anche una festa con diversi appuntamenti in programma, come le conferenze inerenti, lo sleddog oppure la montagna. Altra particolarità della gara è la possibilità di seguire facilmente la medesima  nei paesaggi innevati della Savoia e Alta Savoia, facendo escursioni con gli sci oracchette da neve per seguire la gara.

I concorrenti provengono da tutta Europa, con una grande rappresentanza da stati quali Norvegia, Finlandia, Svezia, Francia, Italia e Russia. I Cani che compongono la muta  dei vari team sono di razza Husky, e si misurano tra loro su di un tracciato di circa 1000 Km di cui la metà su piste create appositamente per questa competizione. 
La partenza dei concorrenti con le mute dei cani, avvengono ogni due minuti, basandosi su l’ordine di classifica (in modo inverso nella classifica generale).

La partenza iniziale al contrario è fatta tutti assieme allineati.Ogni cane della muta è controllato dai veterinari presenti sul percorso, per monitorare meglio gli animali, viene “iniettato” un chip elettronico sotto la pelle dell’animale che ne permette il riconoscimento durante i controlli previsti nella gara. 
Essendo una competizione molto faticosa ogni singolo Husky è controllato giornalmente, per accertare il suo stato di salute, controllando il battito cardiaco, il respiro e l’idratazione, oltre naturalmente ai controlli anti doping.

L’organizzazione ha stabilito da regolamento che la muta di cani alla partenza debba essere composta di dieci cani e all’arrivo devono essere almeno otto.  In caso di necessità il Musher (conduttore) può caricare sulla slitta il cane in difficoltà, e lasciarlo in seguito a un punto di controllo dove sarà curato da personale veterinario.
La Grande Odyssèe non è propriamente una gara che si svolge in linea su una lunga distanza come per l’Iditaroad, bensì una gara di tipo stage-race in cui sono previsti degli spostamenti con mezzi propri per raggiungere i vari tracciati di gara.
Il dislivello complessivo da affrontare è di circa 2500 metri, suddivisi in dieci tappe con bivacchi notturni tra le località di Avoriaz e Val Cenis (punto d’arrivo della competizione).
La tecnologia è ampiamente utilizzata al fine della massima sicurezza, ogni equipaggio ha un’apparecchiatura per conoscere la posizione e stabilire un contatto diretto con l’organizzazione in caso di necessità.

La Grande Odyssèe è una gara ambita non solo per una questione di “prestigio” ma pure per il suo ricco montepremi. Per raggiungere l’ambito traguardo non basta una buona forma fisica da parte dei Musher, deve esserci anche una grande intesa con la muta dei cani che trainano la slitta.
Partecipare alla Grande Odissèe (in gennaio) significa cominciare gli allenamenti già dalla fine dell’estate. Inoltre il Musher deve conoscere molto bene l'ambiente della montagna in inverno, conoscere i materiali da u
sare e saper interpretare al meglio lo stato di salute dei propri cani.

     
  



Per queste cose non vi sono “scuole” da frequentare, bensì è l’esperienza acquisita che può fare la differenza tra i vari conduttori di slitte. Spesso questi ultimi sono anche allevatori dei propri cani da slitta, per cui sanno bene come comportarsi nell’allestire la muta. 

Un cane esperto di 5 – 7 anni d’età sa dosare le proprie forze, permettendo al Musher di portare a termine la gara. Al contrario un cane giovane è esuberante e tende a stancarsi in fretta. Avremo quindi ai primi posti della muta cani che sono più ubbidienti e riconoscono il Musher come il leader, e dietro i cani che anno il solo compito di correre.

Partecipare a una gara di sleddog comporta grandi sacrifici economici, purtroppo nel nostro paese gli sponsor disposti a investire in questo sport sono ancora pochi.
Si propone anche di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’emissione di CO2 nell’atmosfera, adottando materiali riciclati e l’impiego minimo di autoveicoli per gli spostamenti.

Per approfondire l’argomento: http://www.grandeodyssee.com/en/


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